Che faccio, splitto?

Con il termine “split” (dall’inglese: dividere, tagliare) intendiamo la possibilità di escludere temporaneamente dal circuito una delle due bobine che costituiscono un pickup humbucker, ottenendo una sonorità vicina a quella di un pickup singlecoil.


QUANDO E’ POSSIBILE SPLITTARE UN HUMBUCKER?

Un pickup si dice humbucker quando è costituito da due bobine, tra loro inverse di polarità magnetica e fase elettrica, che sono collegate in serie e che grazie a tali caratteristiche riescono a generare una robusta porzione di segnale che va a trovarsi in fase all’uscita, sommando invece due copie fuori fase tra loro e quindi cancellando, il rumore della rete elettrica.

Tutti i pickup di tipo humbucker sono teoricamente splittabili, in quanto ognuna delle bobine possiede due terminali il cui collegamento determina la condizione di inclusione o esclusione dal circuito.
Di fatto, però, soltanto alcuni modelli sono dotati di terminali separati e singolarmente disponibili per i vari collegamenti possibili, mentre in molti altri casi abbiamo un normale cavo a conduttore centrale schermato rivestito in guaina di PVC o in maglia metallica (stile Gibson PAF, per capirci).

I pickup con cavo a due soli conduttori possono essere modificati, intercettando i singoli terminali delle bobine all’origine e sostituendo il cavo con uno sempre schermato, ma a quattro conduttori.
L’operazione è parecchio delicata e decisamente alto è il numero di probabilità di fare danni per cui, a meno di essere decisamente scafati nell’assemblaggio dei pickup, propendo per consigliarne l’affidamento ad un tecnico sufficientemente esperto.

SPLITTARE CONVIENE?

Il guadagno in versatilità che si ottiene sfruttando i vari tipi di collegamento delle bobine è innegabile, ma dobbiamo considerare che non tutti gli humbucker si splittano con risutalti soddisfacenti. La buona resa in questa condizione dipende infatti dai parametri progettuali, in particolare dalla consistenza degli avvolgimenti. Direi che si possano avere buoni risultati a partire da valori di resistenza in cc di poco meno di 6kOhm per bobina, supponendo l’utilizzo da parte del costruttore di un classico conduttore in rame AWG42.

COME CAMBIA IL SUONO?

Il timbro di un humbucker in modalità split risente innanzitutto del problema che ho appena descritto: se la consistenza dell’avvolgimento della singola bobina non è sufficiente (collegando in split le bobine di un PAF, ad esempio, otteniamo valori attorno ai 4kOhm, poco più o poco meno) il segnale, che di per sè perderà circa il 40% del volume originario, sarà poco corposo e di conseguenza poco convincente nella sonorità, più esile e meno incisiva di quella di un normale singlecoil.

La presenza di una seconda bobina a fianco di quella che suona, sebbene esclusa dal circuito, è causa di un indebolimento delle frequenze più alte in ragione della cosiddetta “finestra magnetica”. In pratica, tutte le frequenze la cui lunghezza d’onda è uguale o inferiore alla distanza tra le bobine subiscono un’inibizione, alla stregua del rumore di rete che l’humbucker intende appunto cancellare: in questo modo le armoniche più alte presenti nel segnale sono in parte indebolite, in parte eliminate.

Terzo elemento è la diversità strutturale delle bobine presenti in un classico humbucker, una con viti regolabili e l’altra con poli fissi di maggior diametro e massa. Tale diversità fa sì che il comportamento delle due bobine non sia identico e che la somma dei segnali da esse generati non valga esattamente il doppio di quello attribuibile ad una sola delle due. Pickup progettati in modo differente dal classico schema “industriale”, possono superare questo problema grazie ad una struttura diversa, ad esempio affiancando due bobine dalla struttura identica.

Ultimo elemento da considerare, anche se meno chiaramente percepibile, è il fatto che se il pickup è nato a quattro conduttori il collegamento di un buon microswitch o di un push-pull non induce particolari cambiamenti di prestazione, ma se nasce a due conduttori e lo trasformiamo a quattro, il tipo e la lunghezza del cavo aggiunto possono influire sul valore della capacità elettrica e quindi sulla brillantezza del suono complessivo.

ADESSO FA RUMORE…

La pratica del collegamento in split di un humbucker implica la perdita contestuale della funzione di cancellazione del rumore di rete da parte del pickup, che in tale modalità ricomincia a “ronzare” come fosse un normale singlecoil. Questo comportamento è assolutamente normale, in quanto tale funzione è esclusivamente garantita proprio dal collegamento al circuito di entrambe le bobine.

LA SOLUZIONE ALTERNATIVA

Per aggirare tale problematica esiste un’alternativa non troppo diffusa, ma in alcuni casi più efficace dello split stesso, che è quella del collegamento delle bobine in parallelo. Grazie al conseguente dimezzamento del valore dell’induttanza elettrica complessiva del pickup la timbrica generata somiglia molto a quella della singola bobina (che ha appunto più o meno lo stesso valore di induttanza), ma in qeusto caso entrambe restano collegate e generano segnale utile, conservando quindi il potere di eliminazione del rumore di rete, per cui il pickup resta un humbucker a tutti gli effetti.